venerdì 15 aprile 2016

LA GRANDE BELLEZZA DI UN RIGATONE ALLA GRICIA.....UN LIBRO UN FILM UNA RICETTA!!!


"NON POSSO PIU' PERDERE TEMPO
 A FARE QUELLO CHE NON MI VA DI FARE"
LA GRANDE BELLEZZA
Jep Gambardella è uno scrittore sessantenne, autore di un solo romanzo, che ha speso l'intera vita a fare il RE dei salotti romani.
Una vita, vuota, frivola, quasi inconsistente, dove finzione ed opportunismo sono i nuovi valori per raggiungere la tanto millantata felicità.
Poi ad un tratto, quando per un momento, ti distacchi da te stesso e riesci ad osservare la tua vita, un'incontro inaspettato ti risveglia dal torpore in cui vivi e tutto prende una piega inaspettata.
Tutto il resto è storia.
Quando si parla di Sorrentino, io non posso che essere di parte, il suo cinema, totalmente personale, avidamente generoso, ipnotico e verbale, è per me una goduria pazzesca, è come racconta ció che ha da dire, che mi rapisce, io mi beo della sua visione.
Si, perchè lui ha una visione, un sogno, che trasforma in un film come la GRANDE BELLEZZA, che ha diviso ed ancora divide i ben pensanti dai viveur, i filosofi dai razionali.
Alcuni lo paragonano alla DOLCE VITA di Fellini e per certi versi è vero, ma è comunque tutta un'altra storia, un film in cui vergogna e decadenza sono brutalmente attuali e non ammetteono inversioni di rotta.
La macchina da presa volteggia come in un valzer, la luce della fotografia in momenti è ridondante in altri invece,  timida e fugace, i colori vividi si stampano sui marmi bianchi delle statue romane, Roma capitale del mondo antico, si offre come una gatta voluttuosa e questa cornice è  cosi superba, da giustificare la dissolutezza.
Ma qual'è alla fine la grande bellezza? e sopratutto in questo gran marasma c'è davvero una grande bellezza? Cari signori c'è e come, è uno sguardo, è una parola detta, è un momento di purezza, un momento in cui ti sei realmente sentito felice, un ricordo, un respiro, un sogno, una speranza.
Questo film va guardato scavando, non limitatevi a guardarlo e basta, lasciatevi guidare dal cuore e vedrete che non guarderete i film più come prima.
La Grande bellezza non è un film per tutti, mi dispiace dirlo, ma è vero.
La Grande bellezza è un film da OSCAR punto.
E con questo passiamo alla cucina ampiamente sviscerata in tutto il film ma che mi ha generato indecisione fin da ultimo, e quindi cosa presentarvi? Ma un piatto che è un capo saldo della tradizione romana, un piatto che unisce romanisti a laziali, un piatto che ha radici, profonde quanto le fondamenta di San Pietro.
Oggi ci mangiamo i RIGATONI ALLA GRICIA, praticamente un'estasi!.
Ma prima ci aspetta BEATRICE con la sua zuppa DAHL DI LENTICCHIE ROSSE ed il suo libro L'ISOLA DI FARFALLE.
Adesso però andiamo a cucinare.

ingredienti x 2 persone
150gr di guanciale
200gr di rigatoni
Olio q.b.
pepe q.b.
pecorino romano grattato q.b.

Lessate i rigatoni in acqua salata.
Tagliate il guancizle a pezzetti e rosolatelo in padella con un filo d'olio.
Scolate la pastae saltatela in padella con il guanciale, macinate abbondante pepe ed impiattate con tanto pecorino grattato fresco.
Io ho impiattato con un coppa pasta, cercando di sistemare i rigatoni in verticale, giusto per far vedere le scanalature della pasta che ricordano da lontano preziose colonne romane.

UN MONUMENTO AL GUSTO
 LA BELLEZZA DEL RIGATONE
MAMMA ROMA
BUONA VISIONE E BUONA PASTA