Visualizzazione post con etichetta DOLCE. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta DOLCE. Mostra tutti i post

mercoledì 29 novembre 2017

IL CHRISTMAS TRIFLE DI GORDON RAMSEY....ASSOLUTAMENTE SPUMEGGIANTE.....PER #SEGUILESTAGIONI

E' quasi Natale!
Michael Buble è stato liberato e a breve imperverserà nelle playlist radio di tutta Italia (e forse non solo quelle), il freddo porta già quel sentore di cannella e le lucine delle decorazioni abbagliano gli occhi. Anche la tavola si veste di dolcezza (o incapacità digestiva, e dipende dalla regione in cui vai a cena) e quindi niente meglio di una vecchia passione dolce per questo post: il CHRISTMAS TRIFLE di Monsieur Gordon Ramsey.
Aria da cattivo ragazzo, mani d'oro ed una carriera di fama mondiale nata per sbaglio, o forse per danno. Chef Gordon, nato calciatore, approda alla cucina a seguito di un incidente che gli ha danneggiato il ginocchio, togliendolo dalla gloria del verde prato, per metterlo sotto i riflettori di una scintillante cappa, contornato da fiammeggianti fornelli e pentole fumanti. Dopo questa immagine che riporta un po' al cuoco della Bella e la Bestia (non so se ricordate il personaggio a forma di cucina a gas), mi vedo in dovere di parlare di questa delizia.
E' un dessert facilissimo da fare, anche perchè la ricetta autentica voleva il Trifle servito al piatto, stratificando un'ingrediente sopra l'altro, ma alla fine sembrava d'aver buttato tutto a caso in una ciotola e questo non è proprio degli Inglesi.
Per rendere accattivante e sofisticato questo dessert, si è reso necessario servirlo in coppe individuali, magari in dei bicchieri importanti o nei moderni barattoli di vetro, il Trifle e la sua magia inglese, vanno dunque incanalati in un bicchiere e gustati a piccole dosi.


Ci sono molte versioni: con la frutta, quelli alcolici, con la marmellata e con la gelatina (torno tra due minuti, mi controllo il diabete). Tutte, comunque hanno una base di pan di spagna seguita dalla crema, per finire con la panna.


Gordon lo ha rivisto e proposto in molte varianti, ma questa, scenografica e dal tema festaiolo, è stata la mia scelta ispirata dall'atmosfera che a breve imperverserà in ogni angolo delle città e delle case, anche le più ciniche: una crema al mascarpone, cubetti di panettone, scaglie di cioccolato e tanto zucchero a velo. Il tutto servito in uno scintillante bicchiere da Martini che è sempre quel tocco di stile in più, specialmente sotto Natale.

 AVVISO IMPORTANTE:

Questo dessert è LETTERALMENTE una BOMBA calorica, che forse, vi ucciderà quindi andateci piano, ma in tutta onestà, cari amici, potevamo aspettarci qualcosa di diverso dal diavolo di Hell's Kitchen?

Trovate altre golose idee sulla nostra pagina facebook SEGUI LE STAGIONI

INGREDIENTI X 4 BICCHIERI:

250gr Mascarpone
6 cucchiai di zucchero a velo
mezzo bicchiere di liquore cremoso tipo Baileys
2 cucchiaini di cannella
scorza d'arancia q.b.
2 fette di panettone con i canditi
una spruzzata di Brandy
100ml di panna liquida da montare
cioccolato fondente q.b
zucchero a velo per decorare

In una ciotola mettete il mascarpone, con lo zucchero a velo, il liquore cremoso tipo Baileys, la scorza d'arancia grattugiata e la cannella. Amalgamate bene il tutto.
Montate la panna ed unitela al mascarpone.
Tagliate il panettone a cubetti, metteteli in una ciotola ed irrorateli con del Brandy, mescolate e passate alla composizione del bicchiere.
Una porzione di crema sul fondo del bicchiere, uno strato di panettone, un altro di crema e poi ancora panettone.
Con un cucchiaio immerso in una bacinella con acqua caldissima, fate delle quenelle di crema al mascarpone e mettetele sopra al panettone.
Grattate abbondante cioccolato fondente e spolverate con zucchero a velo.
Et voilà, di classe e pronto a essere gustato.

SPUMEGGIANTE
STILOSO
CI VEDIAMO
ALLA PROSSIMA SPUMEGGIANTE RICETTA!

giovedì 26 ottobre 2017

CANNOLI DI SFOGLIA CON CREMA AL COCCO E SCAGLIE DI CIOCCOLATO FONDENTE E CANNOLI DI SFOGLIA CON BANANA CREAM CHEESE......SFIDA MTC 68.....HABEMUS QUALCOSA (NON SO COSA) MA QUALCOSA!!!

Sfida MTC 68    I CANNOLI DI SFOGLIA  di quella SANTISSIMA FEMMINA della FRANCESCA del blog 121GRADI.
La mia reazione quando ho visto la ricetta è stata breve ma concisa:"CAZZAROLA MA NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!"
Ed a seguire:"MA NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
E per chiudere:"MA NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"

Dopo c'è stato il DISASTRO.

Non ci voleva molto per prevederlo, dato che dopo LA MORTE, l'altra certezza della vita è che NON SONO TROMBATA PER I DOLCI.
Mi sono armata di pazienza, ho letto i commenti di chi aveva avuto qualche difficoltà con la sfoglia, ho studiato la ricetta della Francesca, ho guardato i video di Igino Massari, ho chiesto anche al padre eterno, che però al momento era occupato e mi sono ricordata dell'incubo che fu fare la sfoglia per la sfida dei Cornetti, ma nonostante questo, ho voluto dare il mio contributo all'umanità.
Ho messo in campo il modulo 4-4-2 con tutte le tecniche base e non ha funzionato, i miei cannoli si sono APERTI IN DUE COME UNA MELA e mentre il Cosciotto si disperava con me (ma sotto sotto si disperava perchè, a rischio, c'era che non facessi le creme e quindi non gli sarebbe toccato nulla, ma facciamo finta che fosse ammore) ho subito capito, che qualcosa non aveva funzionato con le pieghe della pasta.
Con santa pazienza ho capito che avevo guardato il video sbagliato il 4-4-2 di Arrigo Sacchi e non quello di Igino Massari, quindi ci ho riprovato sempre con la stessa pasta ed HABEMUS TROIAIO, come volevasi dimostrare, la stesura della sfoglia per il verso sbagliato, mentre davo le pieghe, ha compiuto il disastro e quindi ho dovuto buttare via tutto e ricominciare da capo.
Il marito sempre a bocca asciutta, cominciava a salutare le creme che MAI sarebbero arrivate.
Animata da una forza sconosciuta, ho fatto nottata e mi sono rimessa a fare la sfoglia, senza il mio sonno, ma con i suoi riposi, con le pieghe giuste e con tutti i SANTI del paradiso a supportarmi, alla fine STREMATA, ce l'ho fatta!.
Insomma, forse l'ho tirata troppo sottile, alla fin sembravano delle tagliatelle, forse li ho stretti anche troppo e forse la sfogliatura poteva venire meglio, l'unica cosa certa è che sono tutti pezzi unici, tutti differenti, manco a farlo apposta, uno SPUCINIO degno della peggior pasticceria di Caracas.
Per questo chiedo venia, a Francesca, che ha delle mani d'oro e che ha lanciato una sfida davvero difficile, ma proprio i miei cannoli, sono una vergogna e lo so.
Il mondo poteva farne tranquillamente a meno, ma pensate a quanto è stato felice il Cosciotto che ha potuto finalmente avere la sua crema.
E parlando della crema, anzi delle mille idee che mi si sono affacciate al cervello, la Francesca, ha voluto che i cannoli fossero dedicati a qualcuno o qualcosa ed io, ho dedicato i miei cannoli alle Hawaii, a quel luogo magico, profumato, selvaggio, paradisiaco che mi ha conquistata con i suoi sapori e che mi ha cullata con la sua musica e che, ancora oggi, il suo ricordo è il mio pacificatore, nei momenti difficili.
Ho sempre viaggiato e continuerò a farlo, ma nessun altro luogo ha lasciato un segno così profondo come le Hawaii.
Ho ricordo d'aver mangiato tantissimo Banana Bread e proprio da quel profumo inconfondibile nasce la mia BANANA CREAM CHEESE, densa, cremosa, avvolgente, nella tradizionale versione americana che è un pò MAPPAZZONA, ma che, con la delicatezza della sfoglia ci sta da DIO!!!.
L'altra crema invece è la classica CREMA PASTICCERA AL COCCO con l'aggiunta di scaglie di cioccolato fondente, una goduria immensa, una sensazione di freschezza, data dal cocco, che ti spinge a provarne subito un altro.
Il risultato di questa sfida, alla fine è stato buono, le creme deliziose, gli abbinamenti semplici ma che funzionano e sopratutto dopo i cornetti e dopo i cannoli, MAI E POI MAI rifarò la sfoglia in vita mia.
DETTO QUESTO...VI LOVVO TUTTI A PRESCINDERE.

INGREDIENTI PER LA RICETTA DELLA SFOGLIA DI FRANCESCA RIPORTO FEDELMENTE DAL SUO BLOG:

Per il panetto:
350gr di burro
150gr di farina

Per il pestello:
350gr di farina 00
150gr di burro
20gr di sale
acqua fredda 50gr
vino bianco secco 60gr
Malto (facoltativo) 10gr

Procedimento
Per prima cosa ho provveduto a preparare il panetto. Si può fare a mano su un piano, su una spianatoia o con l'aiuto della planetaria usando la foglia.
Ho utilizzato il burro ancora freddo di frigorifero e l'ho amalgamato con la farina.
Il composto non va lavorato troppo a lungo, deve essere omogeneo ma il burro deve mantenere una discreta plasticità. Fatto questo ho modellato il panetto dandoli una forma quanto più rettangolare possibile e l'ho avvolto in pellicola alimentare e riposto in frigo per un’ora e mezzo.

Nel frattempo ho preparato il pastello inserendo la farina e il burro in planetaria munita di gancio e impastando con i liquidi; l'acqua fredda con il sale disciolto all'interno e il vino bianco secco freddo anch'esso. Si può fare anche a mano, distribuendo all'interno della farina disposta a fontana gli altri ingredienti ed impastando con i liquidi manualmente.
A questo punto ci troviamo difronte ad un bivio: alcuni sostengono sia bene lavorare molto l'impasto altri invece che sia meglio lavorarlo poco, lasciandolo un po' grezzo poiché saranno le stratificazioni successive, dovute ai passaggi dei vari giri e stesure a rendere l'impasto liscio e perfetto. Io seguo questa seconda strada, perciò lavorate l'impasto quel tanto che basta ad ottenerlo compatto anche se leggermente grumoso.
Ho avvolto l'impasto nella pellicola e l'ho fatto riposare in frigo per mezz'ora. Si può lasciare anche fuori dal frigorifero, in verità fate come preferite, personalmente preferisco i riposi al fresco. Trascorso questo tempo ho ripreso l'impasto e l'ho steso con il mattarello cercando di darli una forma rettangolare fin da subito. Tenete a mente che durante la preparazione la forma rettangolare va mantenuta il più possibile affinché non ci siano sovrapposizioni di pasta e non si rischi di ottenere una sfogliatura troppo disomogenea, ricordate anche che durante tutti i passaggi della lavorazione il mattarello e il piano andranno sempre leggermente spolverati di farina, per evitare che la pasta si attacchi.
Ho steso la pasta allo spessore di 1 cm circa e ho steso anche il panetto freddo, disponendolo tra due fogli di carta forno e dandoli inizialmente dei colpi con il mattarello fino ad abbassarlo e poi quando appare di nuovo lavorabile con il mattarello in maniera classica fino a che non è della solita altezza del pastello ma di metà lunghezza, in modo tale che una volta poggiato nella parte centrale della pasta( sia possibile ricoprirlo con i due lembi di pasta. 

A questo punto mantenendo i lati aperti in alto e in basso ho eseguito il primo giro a 3, portando la parte alta verso il centro e ricoprendola con quella in basso in modo tale da ottenere tre strati di pasta sovrapposti ed ho steso la pasta. Subito dopo ho eseguito la prima piega a quattro, ho ribaltato il lato inferiore e quello superiore verso il centro e poi ho chiuso a libro la pasta, in modo tale da ottenere quattro strati. Ho messo in frigorifero a riposare per 45 minuti circa. Una volta ripreso l'impasto l'ho steso, sempre in forma di rettangolo, mantenendo il lato chiuso alla mia destra. La pasta sfoglia si stende sempre nel solito verso, lato aperto davanti,lato chiuso a destra, e sempre lavorando il più possibile in verticale ed aggiustando via via in orizzontale.
A questo punto ho eseguito tutti i giri, sono ancora 4 in totale, 2 a 3 e 2 a 4, alternandoli e intervallandoli dopo ogni giro con riposi in frigo di 20-30 minuti.
Una volta eseguiti tutti i giri la vostra sfoglia sarà pronta per essere cotta, deve fare solo un ultimo riposo in frigo di minimo un'ora. Io come già detto lo lascio proprio dormire tutta la notte.


Ho ripreso la pasta sfoglia, ne ho tagliato un pezzetto(la pasta è molta perciò a meno che non vogliate fare tantissimi cannoli ve ne avanzerà anche per altre preparazioni) e l'ho steso alto circa 1cm, poi ne ho ricavate tante strisce larghe circa 1,5 cm che ho arrotolato sullo stampo per cannoli, via via sovrapponendo leggermente la parte di striscia che andavo arrotolando su quella già arrotolata. In molte ricette questo passaggio non prevede alcuna spennellatura, io invece preferisco spennellare appena con uovo sbattuto la parte interna della striscia prima di arrotolarla per avere una maggiore stabilità della forma in cottura. Ne ho realizzati di due tipi, aperti da entrambe le parti a forma di piccolo cannolo e chiusi da una parte e aperti dall'altro a forma di piccolo cannone o cornucopia. In sostanza non cambia niente, solo la forma dello stampo sul quale vengono arrotolate le strisce di pasta. 
A questo punto ho passato i cannoli in frigo per 15 minuti e una volta ripresi, li ho spennellati in superficie con uovo sbattuto, ho spolverato con zucchero a velo e li ho lasciati cuocere in forno statico a 190° per 15/20 minuti circa.

ECCO LE MIE OSCENITA' MA VA BENE LO STESSO

INGREDIENTI PER LA CREMA PASTICCERA AL COCCO:
500ml di Latte intero
60gr di farina di cocco
2 tuorli
40gr di zucchero
30gr di amido di mais o maizena
1 bacca di vaniglia
scaglie di cioccolato fondente q.b.

Versate il latte in una casseruola con la farina di cocco e la bacca di vaniglia, fate cuocere a fuoco dolce e poi fate riposare per 10 minuti.
Togliete la bacca di vaniglia e filtrate il latte schiacciando bene il cocco con un cucchiaio e tenetelo da parte.
Montate i tuorli con lo zucchero, aggiungete la maizena e stemperatela con un goccio di latte freddo.
Versate tutto in una pentola, unite il latte al cocco che avete preparato e mettete sul fuoco, mescolando sempre fino a che la crema non si sarà addensata.
Lasciate riposare coperta con la pellicola fino al momento del consumo.
INGREDIENTI PER LA BANANA CREAM CHEESE:
400gr di philadelphia o quark
100gr di burro ammorbidito
1 banana matura
200gr di zucchero a velo

Tagliate la banana in pezzetti e con la forchetta schiacciatela fino a renderla una purea.
Lasciate il burro a temperatura ambiente, fatelo a pezzetti e lavoratelo nella planetaria insieme allo zucchero a velo fino ad avere una crema omogenea e morbida.
Lavorate il formaggio con la purea di banana, andate ad occhio perchè la banana, rende la crema di formaggio molto liquida.
Adesso unite la crema al burro al formaggio, lavorate bene e se vi sembra troppo liquida aggiungete dell'altro formaggio.
Coprite con pellicola e fate riposare in frigo fino al consumo, così si compatta meglio.
Mettete le creme in due sac a poche e riempite i cannoli, spolverate la crema al cocco con scaglie di cioccolato fondente.
I cannoli vuoti, si mantengono benissimo per almeno 5 giorni, conservati in una contenitore per alimenti.
Una volta ripieni vanno consumati nel più breve tempo possibile perchè l'umido della crema li tende ad ammosciare, andrebbero isolati con tecniche di pasticceria che a noi comuni mortali sfuggono, quindi vanno cotti e mangiati, ma non credo che troverete difficoltà in questa fase della ricetta.
HABEMUS CANNOLI
HAWAIIAN STYLE
COCCO E CIOCCOLATO
 BANANA CREAM CHEESE
PARTECIPO ALLA SFIDA MTC 68




martedì 6 giugno 2017

TERRINA DI ALBICOCCHE E RICOTTA......VOLUTTUOSA FRESCHEZZA.....#SEGUILESTAGIONI!!!

Eccoci qua, un altro mese è passato e GIUGNO, si appresta, ad essere ricco di sole, mare, freschezza, allegria, l'estate che avanza e la luce chiara delle giornate più lunghe.
Come l'inizio di ogni mese, il progetto SEGUI LE STAGIONI, prende forma ed alimenta le idee per una vita sana, in armonia con la natura e con il proprio stile.
Questo mese, la spesa è particolarmente ricca, la frutta è sicuramente la regina incontrastata della tavola e per questo, per avere le idee migliori, quelle più originali, quella capaci di dare un tocco di classe alle nostre giornate, vi invito a seguire la nostra pagina facebook SEGUI LE STAGIONI, sempre aggiornata, sempre piena di spunti, ogni volta diversa, ogni volta nuova e stimolante.
Intanto vi lascio la spesa, fate la vostra scelta e poi lasciatevi ispirare dalle migliore blogger sulla nostra pagina.
Per questo mese dalla lista ho scelto uno dei miei frutti preferiti, le ALBICOCCHE, succose, dolcissime, si mangiano in un sol boccone, morbide e sode, sono uno dei frutti più golosi che l'estate ci regala.
Naturalmente le varietà sono numerose ed il clima del sud Italia ci consente d'avere le migliori colture in fatto di albicocche.
Frutto che nasce in Cina, ha più di 5000 anni di storia ed i suoi usi in cucina sono molteplici, quest'oggi per SEGUI LE STAGIONI ho pensato ad un dolce, ma non il solito dolce, tipo la crostata o magari una classica marmellata, ma ad un'abbinamento tra i più riusciti, albicocche e ricotta.
Quindi per voi ecco la TERRINA DI ALBICOCCHE E RICOTTA.
Dolce e sensuale, mollemente voluttuosa, rinfresca il palato a fine pasto e diventa una merenda ideale per sconfiggere la calura.
Ed ora iniziamo.

Ingredienti X4 persone:

6 Albicocche mature
150gr di ricotta fresca del pastore
150gr di formaggio spalmabile
4 uova intere
3 cucchiai di Rhum al miele o liquore dolce
100gr di zucchero
succo di limone q.b.

Lavate ed asciugate le albicocche, poi tagliatele a fettine sottili, in una padella, fate caramellare 2 cucchiai di zucchero con qualche goccia di succo di limone, aggiungeteci le fettine di albicocca, il rhum almeno un paio di cucchiai e fate cuocere per circa 1 minuto a fuoco vivace.
Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.
Lavorate insieme la ricotta ed il formaggio, aggiungete lo zucchero rimasto ed il succo rilasciato in cottura dalle albicocche.
Sbattete le uova, uniteli alla crema di formaggio e completate con il Rhum rimasto.
Prendete uno stampo da plumcake e rivestitelo di carta forno, vi sarà utile per tirare fuori la terrina una volta pronta.
Versate sul fondo un po' della crema e poi aggiungere uno strato di fettine di albicocche, ricoprite con altra crema procedere alternando gli strati fino al termine degli ingredienti.
Infornate a bagno maria per almeno 1h a 180°.
Terminata la cottura, tenete la terrina a forno spento per altri 10 minuti e poi fatelo raffreddare, al momento in cui si sarà freddato, passatelo in frigo per una notte.
Al momento di servirlo, sformatelo, tagliatelo e godetevi questo fresco momento di piacere.
FRESCA GODURIA
 DELIZIOSA
CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA









venerdì 3 febbraio 2017

CROSTATA DI SEDANO CON AMARETTI E MANDORLE......GALEOTTO FU QUEL GAMBO DI SEDANO..... #SEGUILESTAGIONI

Cari amici, oggi per la rubrica SEGUI LE STAGIONI ci occupiamo del SEDANO.
La spesa di Febbraio è ricca di novità e come succede ormai da un po' di tempo, SEGUI LE STAGIONI vi offre sempre le idee migliori.
Febbraio è il mese degli innamorati, del carnevale, è il mese più corto dell'anno e spesso passa in un soffio, ma in cucina possiamo stupire con un'ortaggio come il SEDANO.
Il SEDANO è molto utilizzato in cucina, lo troviamo quasi tutto l'anno e lo utilizziamo per aromatizzare sughi, soffritti e brodi, ma anche a crudo come nel classico pinzimonio e nell'insalata.
Alla fine il sedano, siamo abituati a cucinarlo sempre alla solita maniera e quindi, quale novità apporta la mia ricetta in cucina? Che oggi useremo il SEDANO per fare un dolce, LA CROSTATA DI SEDANO CON AMARETTI E MANDORLE.
Veloce da fare, vi sorprenderà nel gusto, regalandovi un'idea diversa dal solito.
Il SEDANO, i più usati sono quello bianco, verde e nero di Trevi, una delle varietà più pregiate.
Naturalmente le sue proprietà benefiche sono note fin dall'antichità, depurativo, ricco di nutrienti e vitamine, il sedano è un'alleato prezioso per la nostra salute.
La ricetta di oggi trae spunto dal sedano nero di Trevi, città nella quale ogni anno si svolge addirittura un festival dedicato al  Sedano Nero, dove i più grandi chef si cimentano nella sua preparazione.
L'idea di base è una crostata, il sedano ammollato nel rum e brandy acquisisce forza e gusto, gli amaretti danno carattere stemperando la dolcezza del sedano e le mandorle danno quel giusto tocco di croccantezza.
Non posso che dirvi, PROVARE PER CREDERE, perché è una crostata davvero incredibile, una di quelle cose che non ti aspetti.
Buon SEDANO a tutti.

Ingredienti:

2 grossi sedani bianchi
1 bicchiere di Rhum
1 bicchiere di Brandy
100gr di zucchero
100gr di amaretti
100gr di mandorle pelate
1 confezione di pasta frolla
zucchero a velo per decorare

Pulite il sedano, privatelo delle foglie, togliete le parti filacciose delle coste e fatelo a pezzetti.
Lasciatelo in ammollo con il rhum ed il brandy per almeno 1h.
Scolatelo e fatelo bollire in acqua e rhum fino a che non si sarà lessato.
Scolatelo e lasciatelo riposare qualche minuto.
Procedete ora con il frullatore ad immersione, frullate il sedano, aggiungeteci gli amaretti sbriciolati, lo zucchero e le mandorle tritate.
Amalgamate bene tutti gli ingredienti.
Preparate la pasta frolla oppure compratela già confezionata, rivestite con carta forno una tortiera e foderatela con la pasta frolla, eliminate la pasta in eccesso che utilizzerete per fare la classica griglia della crostata o per decorarla a piacere.
Versate il composto nella tortiera, fate le decorazioni con la pasta frolla d'avanzo ed infornate a 160° per 45/50 minuti.
Sfornate, lasciate raffreddare, spolverate con lo zucchero a velo e poi servite.
Deliziosa!.

DELIZIOSA
 SORPRENDENTE
 GOLOSA
ALLA PROSSIMA RICETTA





venerdì 2 dicembre 2016

COPPA DI CREMA ALLA CAROTA E CARDAMOMO CON MANDORLE E PANNA....PERCHE' SIAMO TUTTI ANIMALI NOTTURNI....UN LIBRO UN FILM UNA RICETTA!!!

"QUANDO AMI QUALCUNO DEVI FARE ATTENZIONE. 
POTREBBE NON CAPITARTI PIU'"

Susan è una mercante d'arte, una sera tornando a casa riceve un pacco.
Nel pacco c'è la stesura definitiva di un libro che ha scritto Edward il suo ex marito che dopo 10 anni di silenzio le ha dedicato la sua nuova opera letteraria.
Stupita e forse lusingata, Susan si immerge nella lettura del libro.
La storia è devastante, violenta ed angosciante, tra le pagine del libro si consumano giustizia e vendetta mentre Susan ripercorre la storia del loro matrimonio.
Grazie a questo libro, Susan riscopre sentimenti sospiti, che aspettavano solo di essere risvegliati.
Tom Ford si conferma, oltre che un grande stilista, anche un grande regista.
Disturbato, articolato, studiato, "Animali Notturni" è un film, dove nulla è lasciato al caso, ma dove tutto è una metafora della vita.
Impotenza, rabbia e frustrazione, caratterizzano la vita di un uomo e quella della sua famiglia, nella notte più nera e tragica che si possa incontrare.
Da qui in poi tutto cambia, il percorso emozionale a cui siamo abituati deraglia e ci si pongono delle domande del tipo:
difronte al dolore, al rancore,magari sopito da anni, non si rischia di perdere il contatto con la realtà e confondere il senso di giustizia con la vendetta?.
Ció che vediamo con i nostri occhi, è sempre e soltanto ció che è giusto?.
Siamo dunque in grado di assumerci le nostre responsabilità, indipendentemente che esse siano, proteggere la propria famiglia o magari affrontare la fine di un matrimonio?.
Questo è il film di Tom Ford, una domanda dietro l'altra, un film che parte in un modo e si evolve proprio come la vita, in qualcosa di completamente diverso.
Tom Ford racconta della vita che soggiace all'insofferenza umana e lo fa per tutto il film attraverso le opere d'arte, come il toro infilzato della corrida, che cerca con ogni suo muscolo, la strada della sopravvivenza.
Le meravigliose donne grasse che danzano ciondolando, della vacuità della bellezza, o la fucilazione di un uomo nella sua assolata solitudine.
Un film bellissimo, con un cast eccellente.
Superba Amy Adams, espressiva ed intensa e straordinario Jake Gyllenhaal.
Ottima la fotografia, capace di donare tridimensionalità alle emozioni.


Per la nostra ricetta, ho pensato a qualcosa di nuovo, di originale e trendy, qualcosa che potrebbe stuzzicare la fantasia della protagonista e fosse in stile con il registaTom Ford.
Un dessert goloso a base di carote, tanto per celebrare anche i capelli rossi di Amy Adams.
Ecco per voi COPPA DI CREMA ALLA CAROTA E CARDAMOMO CON MANDORLE E PANNA.
e vi dirò di più....ho scoperto che l'abbinamento tra la carota ed il cardamomo mi ha fatto letteralmente impazzire!!!
Come sempre andiamo a farci un giro da BEATRICE per la sua lettura "IN CITTA' ZERO GRADI" e la sua super TORTA DI PERE.
Vi ricordo che il nostro appuntamento vi aspetterà con il film e la ricetta del Natale e poi ci rivedremo ad anno nuovo.
Ed ora ecco per voi tutti gli animali notturni ed il loro dessert preferito.

Ingredienti per 4 persone:

500gr di carote
1/2 l di latte
2 cucchiai colmi di zucchero 
10 mandorle intere 
4 capsule di cardamomo da cui estrarre i semi
60gr di burro
200ml di panna fresca da montare
Zucchero a velo q.b.

Rasciate e pulite bene le carote, passatele al mixer e trasferite la purea di carote in una pentola con il latte, mettete tutto sul fuoco.
Prendete i semi di cardamomo e schiacciateli bene, aggiungeteli alla carota e mescolate fino a quando il latte non sarà evaporato, ci vorranno circa 30/40 minuti.
Sciogliete nella carota i 60gr di burro e mescolate per altri 20/30 minuti.
Adesso aggiungete lo zucchero, amalgamatelo bene e lasciate raffreddare la crema di carote.
Tagliate le mandorle senza togliere la buccia, vanno benissimo anche le mandorle pelate ma così con la buccia danno più colore alla crema di carote.
Fatele saltare in un padellino con un pochino di burro.se vi piace aggiungeteci dello zucchero di canna.
Montate la panna con lo zucchero a velo.
Adesso prendete un bel bicchiere e mettete la crema di carote, completate con le mandorle ed un cucchiaio di panna.
Io per render il tutto più stiloso, ho bagnato i bordi del bicchiere e poi li ho passati nello zucchero bianco.
SEDUCENTE DESSERT
 BINOMIO PERFETTO
 CAROTA E CARDAMOMO
 BUONA VISIONE....
ALLA PROSSIMA RICETTA!

mercoledì 15 giugno 2016

CIALDA DI MONTECATINI CON SPUMONE DI RICOTTA CANDITI E FRAGOLE...DIAMOCI ALLA PAZZA GIOIA......UN LIBRO UN FILM UNA RICETTA!!!

"CHI HA MAI TROVATO LA FELICITA' IN UN TRAMEZZINO?"
Paolo Virzì racconta e quando lo fa, lo fa con una sensibilità toccante che generalmente è estranea al mondo maschile.
Un film trainante e commovente, un'amicizia tra due donne diversissime tra loro, ma che danno il meglio di se stesse proprio, quando l'una lotta per la causa dell'altra e viceversa.
Due donne interrotte, due donne problematiche, due donne ironiche, due donne sbagliate, due donne obiettivamente malate.
Sullo sfondo la Toscana di casa mia, della mia Pistoia che passiva, assiste allo sbando delle vite degli altri.
Un viaggio nella mente, un viaggio alla Thelma&Louise partendo da dinamiche poi non tanto diverse.
Virzì, ama le sue attrici, indulge in lunghi primi piani, sembra quasi che le voglia mangiare partendo da gli occhi, una fotografia studiata per esaltare l'irruenza scenica dei personaggi e delle loro storie.
Virzì è ruvido e crudo nel suo modo di raccontare, non è "patinato" come Sorrentino, ma questo lo rende diverso e forse più umano.
Infine i complimenti vanno a Micaela Ramazzotti, che è eccezionale, ma superba e spontanea in modo sconcertante, è Valeria Bruni Tedeschi.
Un film commovente che ti acchiappa in una pazza gioia, libera da stereotipi e convenzioni.
Forse aveva ragione Erasmo da Rotterdam, solo i pazzi sono veramente liberi e dunque, veramente felici.
E per la nostra ricetta, quale gioia ho in serbo per voi? Ma una ricetta che ha per protagonista le tipiche cialde di Montecatini, location prediletta nel film di Virzì.
Le cialde sono cialde e di per sè si accompagnano a creme o gelati, io ho pensato a qualcosa di fresco e vizioso, qualcosa che fosse capace di fondersi con la cialda e legasse follemente gusto e tradizione.
 Ed eccola l'idea pazzesca, una CIALDA DI MONTECATINI CON SPUMONE DI RICOTTA CANDITI E FRAGOLE una vera libidine!.
Una dolcezza piena, rotonda, avvolgente che esalta tutti gli ingredienti del piatto.
Prima però passiamo da BEATRICE per il suo libro di Banana Yoshimoto ed i suoi YAKISOBA.
Con questa ricetta vi lasciamo alla pausa estiva, io comunque continuerò a guardare film per voi e non dimenticate, che ci ritroviamo a settembre, con il festival del cinema di Venezia e tante ma che dico tantissime uscite nuove di zecca!.
Ora però è il momento dello spumone.

Ingredienti X 4:

200gr di ricotta
150ml di panna fresca
100gr di zucchero semolato bianco
2 cucchiai d'acqua
70gr di albumi
12gr di gelatina in fogli
70gr di canditi
10 fragole
foglie di menta fresca.

Preparate lo zucchero in un pentolino con 2 cucchiai di acqua, fate bollire girando costantemente, fino a quando avrete ottenuto uno sciroppo.
Nella planetaria mettete gli albumi e montateli a neve alla massima velocità, versate nel mentre lo sciroppo di zucchero ancora caldo.
Aggiungete i canditi e la ricotta mescolando dal basso verso l'alto, incorporando bene tutti gli ingredienti.
Riscaldate metà della panna in un pentolino, scioglieteci dentro la gelatina in fogli e versate il tutto nel composto di ricotta.
Montate la restante panna ed amalgamatela con il composto.
Versate il composto in coppette individuali o nelle formine di silicone e mettete nel congelatore per almeno 2 ore.
Al momento di servire, sformate gli spumoni di ricotta, decorate con fragole tagliate a spicchi, la cialda di Montecatini ed una fogliolina di menta tritata.
UNA PAZZA IDEA GOLOSA
 FRESCA 
 ELEGANTE
 TUTTA DA SGRANOCCHIARE
BUONA VISIONE
E VI ASPETTO A SETTEMBRE







lunedì 13 giugno 2016

LA TORTA ROBIOLINA.....SI VA DI SPRINT IL LUNEDI' MATTINA!!!

Iniziamo la settimana con SPRINT!.....ecco a voi la TORTA ROBIOLINA.
Ho preparato questa torta, come contributo per la community MTC durante la gara del cheesecake e devo ammettere, che mi è piaciuta molto, è facile da preparare ed il risultato è molto interessante, la Robiola con cui è preparata rende bene in termine di gusto, non è insipida come potrebbe sembrare, ma anzi, non stucca e lascia una bocca buona, alla fine ti viene voglia di assaggiarne un'altra fetta!.
A stupire in cucina con questo dolce, è la Robiola, uno dei formaggi più famosi ed apprezzati in Italia e nel mondo, che in questo dessert trova armonia e dolcezza.
La Robiola nasce in Piemonte, più precisamente nel comune di Roccaverano in provincia di Asti e dal 1979 è certificato D.O.P. 
E' un formaggio a pasta molle, dal gusto delicato e leggermente acidulo, si produce con latte vaccino, ovino e caprino ed è ottimo da solo, oppure come ingrediente in moltissime preparazioni culinarie.
Il consiglio che vi voglio dare è quello di preparare la vostra Torta Robiolina con almeno 1 giorno di anticipo, in quanto il formaggio è molto morbido ed una volta cotto, si compatterà meglio, se lasciata in frigo a riposare per 5 o 6 ore.

Ingredienti:

base
70gr di burro
200gr di biscotti secchi tipo marie
5 cucchiai di zucchero bianco

Ripieno
300ml di panna liquida
200gr di robiola
2 uova
3 cucchiai di farina
succo di limone q.b.
1 bacca di vaniglia

Tritare i biscotti, sciogliere il burro unirlo ai biscotti ed impastare il tutto con lo zucchero.
Foderate con carta forno uno stampo per torte con cerchio apribile, stendete e pressate l'impasto dei biscotti per formare la base della torta e fate riposare in frigo per almeno 20 minuti.
Con l'aiuto della planetaria, impastate la robiola con la farina, il baccello di vaniglia, il succo di limone e le uova e la panna.
Versate il composto sulla base di biscotto ed infornate a 160° per 1h circa.
Quando sarà cotta, lasciatela riposare in frigo fino al momento di servire.
Decorate con zucchero a velo.
UN DOLCISSIMO SPRINT
 SEMPLICE E GOLOSA
 UNA GODURIA 
A PRESTO!







sabato 21 maggio 2016

GENESIS CHEESECAKE.....E' NATO PRIMA L'UOVO OD IL CHEESECAKE?.....PER LA SFIDA MTC!!!

Sfida MTC 57, si comincia subito con le questioni grammaticali, perchè noi siamo italiani, ma la sfida è inglese, gli inglesismi ci fanno una pippa e l'accademia della crusca ha detto che si dice petaloso ma non si scrive, quindi ecco IL, LO, LA, LE, GLI, I fate un po' voi, basta che sia CHEESECAKE!
Fabio ed Anna del blog Assaggi di Viaggio, hanno scelto un dolce e non un dolce normale, un dolce al formaggio che  si presta a MIGLIAIA ma che dico, MILIONI, anzi scusate, MILIARDI di interpretazioni!....e sti caxxi!.
Dopo, che il mio cervello si è trasformato in un buco nero, dal quale nessun cheesecake è mai uscito prima e mai uscirà, ho deciso di restare sul classico e fare la solita, banale, vista e rivista, cheesecake al limone.
Quindi una mattina, in pigiama con le cispe all'occhi (come si dice noi altri), il capello sconvolto ed il buco nero nel cervello ho iniziato a cucinare, un pò così alla bischero sciolto ( come diciamo sempre noi altri). 
Alla fine ho preparato un cheesecake che gridava follemente: "GUARDAMI CRETINA, MA SEMBRO UN'UOVO!" ed è stato in quel momento, che con una stropicciatina agli occhi, mi son detta:
"CI MANCANO SOLO DU' SPERMATOZOI E SIAMO A POSTO!" 
E così, da un'idea strampalata è nata la GENESIS CHEESECAKE, tanto ormai lo sanno anche i sassi, che i bambini non nascono sotto i cavoli, ma dentro alla cheesecake!
Quindi, ecco che i mirtilli si caramellano e diventano impavidi spermatozoi che vanno dritti alla meta, attraversando il topping al limone dal gusto fresco, il formaggio morbido e vaporoso, fino ad arrivare al biscotto croccante.
Insomma così nasce IL, LO, LA, LE, GLI, I CHEESECAKE!.

Ingredienti per il cheesecake:

250gr di formaggio quark
200ml di panna fresca
200gr di biscotti digestive
50gr di burro
3 cucchiai di zucchero
1 limone
1 foglio di colla di pesce

Per il topping:

1 cucchiaino di maizena
100ml di acqua
1 cucchiai di zucchero
1 limone
Colorante alimentare giallo q.b.

Per la decorazione:

10 mirtilli
200gr di zucchero

Sbriciolate i biscotti ed uniteci il burro fuso, mescolate bene e foderate la base di una tortiera con il cerchio apribile, premete bene con le mani perchè si compatti e mettete in frigo per almeno 30 minuti.
Ammollate la colla di pesce in acqua fredda, strizzatela bene e fatela sciogliere in metà panna che avrete scaldato. 

Nella planetaria o con delle fruste, montate il formaggio quark con il succo di limone e d 1 cucchiaio di zucchero, poi aggiungete la panna con la colla di pesce.
Montate il resto della panna avanzata ed unitela alla crema di formaggio, dal basso verso l'alto, senza fretta, avendo cura di non smontarla.
Versate tutto sopra la base di biscotto, livellate, coprite con della pellicola e mettete in frigo tutta la notte.
La mattina preparate il topping, in un pentolino mettete il succo di limone, lo zucchero, l'acqua e la maizena e fate sciogliere tutto mescolando bene a fuoco dolce.
Aggiungete 2 gocce di colorante alimentare giallo per ravvivare il colore e fate intiepidire.
Tirate fuori dal frigo la cheesecake e ricopritela con il topping al limone, formate un cerchio al centro della torta e rimettete in frigo per 1h circa.
Preparate i mirtilli, lavateli ed asciugateli bene.
Caramellate lo zucchero a secco in un pentolino, mettendo 1 cucchiaio alla volta, non mescolate, lasciate che lo zucchero si caramelli piano piano, al massimo muovete la pentola per mescolare.
Mettete i mirtilli ben distanziati sulla carta forno e versate sopra ogni mirtillo il caramello, aiutatevi con un cucchiaio per stendere il caramello e dargli la forma allungata.
Lasciate asciugare, ci vorranno pochissimi minuti perchè il caramello a secco solidifica in fretta in quanto è molto più denso e colloso.
Tirate fuori la torta, sformatela e mettetela su un bel vassoio, adesso appoggiate i mirtilli caramellati sulla torta e servite.
GENESIS CHEESECAKE
 DOVE NASCE IL GUSTO
 SEMPLICE 
 SOFFICE
 GOLOSA
CON QUESTA RICETTA 
PARTECIPO ALLA SFIDA
MTC 57


















mercoledì 27 aprile 2016

I CANTUCCI....E LA' SON DI PRAO E VOGLI' ESSE RISPETTAO!!! ( SONO DI PRATO E VOGLIO ESSERE RISPETTATO )

In occasione del Tema del Mese targato MTC, ho pubblicato sul loro sito la ricetta dei CANTUCCI DI PRATO, uno dei biscotti simbolo della mia bellissima Toscana.
Questi biscotti, secchi, ruvidi e grossi, sono da considerarsi PATRIMONIO GASTRONOMICO DELL'UMANITA', proprio perchè raccontano ad ogni morso le abitudini, i gusti ed i costumi dell'Italia intera.
I cantucci di Prato, nascono nel XVI secolo, il nome deriva da "cantellus" che vuol dire fetta/pezzo di pane.
In principio infatti i "cantucci" non contenevano zuccheri ed erano molto diversi dai cantucci che conosciamo oggi.
Curiosamente i primi cenni storici dei "cantucci" li vogliono come specialità tipica della città di Pisa, anche se peró dobbiamo ammettere che si trattava di cantucci molto diversi da quelli pratesi.
È a partire dalla seconda metà del '500, con l'arrivo della canna da zucchero che i cantucci di Prato diventano dolci ed aggiungono le mandorle all'impasto, diventando uno dei biscotti simbolo della Toscana.
L'inventore dei cantucci, come oggi li conosciamo, è il pratese Antonio Mattei che perfezionó la ricetta e li fece conoscere in tutto il mondo partecipando all'esposizione universale di Parigi del 1867.
Nonostante le tante variazioni sul tema, dai cantucci al cioccolato a quelli con la scorza d'arancia, i cantucci tradizionali sono solo quelli dell'azienda Mattei, che ancora oggi, custodisce gelosamente l'unica e vera ricetta di queste piccole bontà.
Il Cantuccio è un'istituzione e va mangiato come rito comanda, infatti il Cantuccio viene servito a fine pasto ed inzuppato in un bicchierino del miglior vino liquoroso detto Vin Santo.
Un piccolo biscotto che racchiude in sè tanta storia della mia Toscana.
Se vi trovate a passare da Prato non fateveli scappare!.


Ecco a voi la ricetta per 20 cantucci:

300gr di farina tipo "00"
300gr di zucchero
100gr di burro
2 uova 
un pizzico di lievito
200gr di mandorle intere

Impastare la farina con il burro ammorbidito, lo zucchero, le uova, il lievito ed infine le mandorle.
Amalgamate bene il tutto.
Dividere l'impasto in 3 filoncini stretti e lunghi, arrotolateli aiutandovi con un pò di farina.
Poneteli ben distanziati nella teglia rivestita di carta forno e fate cuocere a 180° per 15 minuti.
Sfornate, lasciate intiepidire e tagliate in tralice.
Servite accompagnati da vin santo o vino liquoroso dolce.

I CANTUCCI DI PRATO
STORIE
 CROCCANTI
 
ALLA PROSSIMA!
BYE BYE